Restavo lì, immobile, in quel tempo sospeso che mi dava l’illusione di controllo. Nello stare ferma, in attesa, vedevo la possibilità di non modificare ciò che era ormai come una condanna già scritta. Ma non era solo questo, c’era anche la pretesa che qualcosa potesse e dovesse cambiare per mano di altri, e con questi altri non identificati io mi arrabbiavo, sentivo di ricevere un’ingiustizia. Pensavo che questi non facessero ciò che gli spettasse e per questo io ci rimettevo. Ma in realtà sapevo perfettamente che la responsabilità del mio non star bene ed il conseguente desiderio futuro di qualcosa di bello fosse connesso solo a me. Solo io potevo scegliere se essere felice o se lagnarmi per ciò che avevo vissuto. Dovevo prendere in mano la situazione, dovevo agire affinché quel passato potesse non essere così vivo nel presente; dovevo produrre un cambiamento, andando in contro a qualcosa di nuovo che forse mi spaventava. Il presente, l’oggi, il qui ed ora è l’unica cosa sulla quale noi possiamo intervenire, possiamo decidere di essere adesso, in questo istante felici, tristi, frustrati, nonostante gli altri…non possiamo sapere cosa accadrà tra cinque minuti, né possiamo cambiare quello che già è accaduto. Quindi prendiamo in mano la nostra vita, decidiamo che sia ciò che vorremmo e lavoriamo affinchè ciò si realizzi. Perché stare sospesi, in attesa, guardando la nostra vita come spettatori inermi non ci porterà a stare meglio, né ad essere felici. Quanto sono importanti per te la felicità e la serenità? Ti sei mai sentit* bloccat* ed in attesa, incapace di muoverti e cambiare? Quando ci si abitua a vivere così non si sa da dove partire per agire, per cambiare, per lavorare su di sé affinchè anche le cose intorno a noi cambino. Ma bisogna trovare il coraggio e la forza di perdere l’equilibrio e cambiare, entrare in un mondo nuovo andando incontro a qualcosa che non conosciamo, che può farci soffrire ma che alla fine potrebbe regalarci un po’ di serenità.
Immobile
Aggiornamento: 2 gen 2023
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