Quale metro di paragone e quale valutazione oggettiva ci fanno dire se un bambino è bravo o meno, dal numero di volte che si sveglia la notte? O dalle ore che vuole stare attaccato alla sua mamma? Quale è il senso di chiedere una cosa simile e quale è l’interesse di chi pone la domanda? Ed ancora, se il bambino sarà più o meno bravo a chi si incuriosisce cosa cambierà? Ci aspettiamo che i bambini siamo “bravi” sin da neonati, che siano indipendenti e autonomi, senza tenere conto che questo non risponde ai bisogni di un bambino. Dovremmo piuttosto chiudere ad una mamma se ha bisogno di aiuto se possiamo fare qualcosa per lei se la vediamo in difficoltà, senza giudizi verso di lei nè tantomeno aspettative verso un bambino. La cosa che stride inoltre è che vorremmo bambini autonomi in merito ai loro bisogni di cura, affetto, per quanto concerne l’addormentamento, gli orari delle poppate e tanto altro, ma poi non accettiamo le loro autonomie quando ad esempio si rifiutano di ascoltarci, quando vogliono far da soli per imparare e quando non rispettiamo i loro tempi pretendendo che facciano le cose seguendo i nostri ritmi. Dovremmo imparare a non far prevalere sempre i nostri bisogni per fare spazio a quelli dei nostri figli ed accoglierli senza pretese, aspettative né giudizio. #educazioneempatica #disciplinadolce #amore #cura #affetto #bravo #genitori #figli #bambini #mamma #papà #accettare #accogliere #rispettareitempi #giudizio #bisogni #allattamento #curiosi
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