Per cambiare la relazione con tu@ figli@ chi deve per primo fare lo sforzo di cambiare? TU! E tu PUOI farlo partendo da questa consapevolezza. Cambiamo la prospettiva mettendo al centro il genitore come soggetto attivo del cambiamento atteso. Importante è che non si viva la propria genitorialità come efficace solo laddove corregga il bambino. Il genitore infatti dovrà mettersi in discussione per primo per cambiare lui stesso alcune visioni e dinamiche e questa sarà la chiave del miglioramento anche nel bambino. Siamo abituati a vedere come problematico il comportamento dei nostri figli, perché fanno i “capricci”, perché non ci ascoltano, perché non sono ben educati. I nostri figli sono esseri umani dotati di una loro personalità ed i loro comportamenti non dipendono dal nostro modo di educarli (correggendoli). Non è funzionale vedere il problema nel loro modo di essere e di fare, ma sarà necessario riconsiderare il processo educativo e di crescita come una relazione tra genitore e figli ed in una relazione non è possibile un miglioramento con una modifica unilaterale (solo del bambino). Dunque ad esempio se offriamo al nostro bambino strumenti per gestire momenti di crisi ma il nostro modo di fare e di relazionarci a lui ed alla sua crisi sarà sempre uguale non possiamo aspettarci alcun reale cambiamento. La famiglia è un sistema dove tutti i componenti contribuiscono al benessere di ciascun altro. I bambini essendo ancora immaturi non hanno responsabilità circa il loro comportamento poiché non è del tutto intenzionale, ma il genitore ha il compito di affiancarlo e guidarlo al fine di crescere al meglio affrontando i momenti critici come parte integrante della fase di crescita e non come comportamento maleducato da dover correggere e controllare. Lasciamo ai nostri figli la libertà di sperimentare tutte le loro emozioni, di entrarci in contatto, conoscerle ed imparare a gestirle in maniera non distruttiva, vedremo nel tempo come diverranno competenti e ciò contribuirà ad accrescere la loro autostima.
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