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AFFIDAMENTO FAMILIARE (Legge 184/1983)

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Cosa è l’Affidamento Familiare di un minore?

L’Affidamento Familiare è una misura temporanea che prevede il collocamento di un bambino presso una famiglia che viene definita affidataria. Tale collocamento viene disposto qualora il contesto familiare non risulti idoneo a far fronte adeguatamente ai bisogni di crescita del minore. I genitori biologici, si impegneranno per gestire le difficoltà che hanno portato all’allontanamento del figlio al fine di riaccoglierlo. I genitori rimangono gli esercenti della responsabilità genitoriale del loro figlio, seppur talvolta con delle limitazioni relative a compiti specifici che vengono demandati al Servizio Tutela Minori mediante dispositivo del Tribunale per i Minorenni. (Vi sono situazioni in cui i genitori dei minori collocati presso famiglie affidatarie abbiano perso totalmente la potestà genitoriale.)

L’affido può essere a tempo pieno ma anche parziale ove il bambino sta con la famiglia affidataria solo delle ore o alcuni giorni a settimana. Può inoltre essere intra-familiare (con collocamento da parenti) o extra-familiare (con collocamento da estranei). L’affido ha una durata stabilita mediante un contratto di durata di due anni prorogabile.

Le famiglie affidatarie vengono sostenute in questo delicato percorso dai professionisti dei Centri Affidi ma trovano ulteriore aiuto dal confronto costante con altre famiglie che vivono lo stesso percorso. Le famiglie si incontrano stabilmente in gruppi gestiti dai professionisti, si confrontano e si supportano.

L’Affidamento Familiare può concludersi con il rientro del minore presso la propria famiglia di origine oppure con l’avvio dell’iter di Adozione. Con la Legge 173/2015 è stata introdotta la possibilità di mantenere una continuità dei rapporti tra famiglia affidataria e minore se ciò risulti interesse di quest’ultimo.

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