Il pianto di un bambino ha SEMPRE una spiegazione ed è bene accoglierlo piuttosto che chiudere ogni possibilità comunicativa e di conforto. Che sia per rabbia, per tristezza o stanchezza il bambino quando piange lascia andare le proprie emozioni e cerca la nostra attenzione per essere riaccompagnato ad una sensazione di benessere.
So che è molto pesante gestire tutti i momenti di crisi dei nostri figli ma è proprio accogliendoli e stando loro accanto in quei momenti che diverranno via via autonomi nel gestirli in serenità.
Quindi NO a frasi come “non piangere” oppure “ma non è niente” o ancora “come sei esagerat@“. In questo modo non aiuteremo i nostri bambini ma banalizzeremo le loro emozioni e le loro reazioni, ricordiamo che per loro anche una piccola frustrazione può generare profondi malesseri. Possiamo dire invece “vedo che sei arrabbiat@, triste, stanc@, che ne dici se….”, in questo modo li guideremo a comprendere cosa vivono, ci porremo come guide sicure e serene e accoglieremo i loro sentimenti.
Fondamentale per orientarsi è tenere sempre a mente come ci sentiamo noi in quei momenti, questo può aiutarci a sintonizzarci con i loro vissuti e a relazionarci in maniera empatica e rispettosa.
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